"Da quindi anni al fianco delle donne"

Crusà Neira gremita, sabato scorso, in occasione della presentazione di “Sguardi”, il volume fotografico realizzato in occasione dei 15 anni di attività di Mai+Sole, l’associazione presieduta da Adonella Fiorito, che ogni giorno lavora per aiutare le donne a uscire dalla spirale di violenza in cui sono costrette.

Un libro di quasi duecento pagine che raccoglie i volti, immortalati dalla macchina fotografica di Alex Astegiano, di chi lavora a fianco dell’associazione.

«Abbiamo deciso di non indicare i nomi delle persone ritratte perché ognuna di noi può essere l’altra, ognuno può ritrovarsi un giorno nei panni di qualcun altro», ha spiegato introducendo il libro Cristina Trucco, curatrice del volume, presentata dalla moderatrice della serata Francesca Angeleri.

Interessante l’intervento dell’ispettrice della Polizia Mariella Faraco, che ha parlato degli strumenti a disposizione degli inquirenti per indagare e su come, grazie alla presenza di una rete antiviolenza, le donne possano contare su un supporto costante e a 360° dopo aver denunciato episodi di maltrattamento. «Ma non esiste soltanto la denuncia  - ha precisato l’ispettrice -. Ognuno di noi può segnalare alle autorità situazioni sospette, che magari i protagonisti (soprattutto per paura delle conseguenze) temono di rivelare. Chi segnala questi casi viene tutelato dall’anonimato nei confronti dell’indagato».

Alcuni aspetti legislativi sono stati toccati anche dall’avvocata Monica Anfossi che, parlando del cosiddetto “codice rosso”, ha ripercorso l’evoluzione della normativa, sottolineando come ora esistano gli «strumenti legali per perseguire i colpevoli», oltre a essere state introdotte delle tutele a favore della vittima («come il diritto a essere tempestivamente informati dello stato di avanzamento delle indagini oppure della scarcerazione del colpevole»), che fino a qualche anno fa non erano automaticamente concesse.

A esplorare la psiche di vittima e carnefice ci ha pensato Giancarlo Nivoli, professore emerito di Psichiatria, che ha lanciato una provocazione fuori dagli schemi del politically correct.

«La vittima è una donna intelligente: è una donna che si pone delle domande, che spesso si chiede se ci sia una sua responsabilità negli atti violenti che subisce. Si pone degli interrogativi emotivi, pensa di poter sopportare perché si sente forte. Una donna semplice, invece, si limita al gesto: se mi picchia è perché è un delinquente. Stop. A volte è molto meglio essere un po’ sciocche», ha detto Nivoli, suscitando inevitabili reazioni tra il pubblico.

Dopo le parole di Astegiano, che ha spiegato la tecnica utilizzata per le fotografie, quelle di speranza della presidente Fiorito. «Lavoriamo e continuiamo a lavorare sulla formazione, sull’educazione dei ragazzi nelle scuole perché è dalla cultura al rispetto che parte tutto», ha detto la presidente di Mai+Sole, ricevendo un tributo di applausi per il suo encomiabile impegno.